L’esempio di Don Luigi Ciotti è uno dei più emblematici nel dimostrare come l’attivismo all’interno delle comunità possa dare vita a cambiamenti di pensiero per il futuro delle nuove generazioni.

Pio Luigi Ciotti nasce in provincia di Belluno il 10 settembre 1945, la famiglia si trasferisce ben presto a Torino per lavoro e Luigi trascorre gran parte della sua infanzia considerando casa le baracche dei cantieri operai per la costruzione di quello che sarebbe stato il Politecnico di Torino.

Durante la sua formazione, Luigi Ciotti ha sempre avuto un’inclinazione a creare delle realtà che supportassero dal basso e profondamente le comunità, potendo offrire sostentamento soprattutto alle nuove generazioni. Fra le sue prime attività la realizzazione di un progetto educativo negli istituti di pena minorili e la nascita di alcune comunità per adolescenti alternative al carcere. Questo suo interesse per la gente di strada, lo avvicina all’attività pastorale e, dopo che venne ordinato prete, gli viene affidata proprio la strada come luogo in cui era maggiormente possibile incontrare le domande e i bisogni più profondi della gente.

 

 

All’inizio degli anni ’70, Don Ciotti si dedica fortemente a creare spazi di accoglienza e ascolto per giovani con problemi di tossicodipendenza: un’esperienza pioneristica in Italia. Finoalla fondazione dell’associazione onlus Gruppo Abele, nato riqualificando un cascinale e rinominandolo Cascina Abele.

Oggi, il Gruppo Abele non si occupa più solo di droga, ma organizza realtà e progetti per affrontare il disagio sociale nella maniera più ampia possibile: dagli spazi di ascolto per le diverse forme di dipendenza, dall’aiuto alle vittime di tratta e di prostituzione alle iniziative per l’integrazione delle persone migranti. L’associazione di Don Ciotti si impegna anche culturalmente attraverso attività di ricerca, una biblioteca, riviste tematiche, e percorsi educativi rivolti a giovani, operatori sociali e famiglie.

Negli anni Novanta, l’impegno di Don Ciotti si rivolge principalmente al contrasto della criminalità organizzata. Dopo gli attentati e le stragi di Falcone e Borsellino, nel 1995, coordina Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Già dal 1996 Libera avvia una raccolta firme, raccogliendone oltre 1 milione, per l’approvazione della legge sull’uso sociale dei beni confiscati e nel 2010 una campagna nazionale contro la corruzione. Nel gennaio del 2013 entrambe le associazioni presiedute da Don Ciotti avviano la campagna Riparte il futuro – Restarting the Future, che ha permesso la modifica dell’articolo 416 ter – in riferimento ad una fattispecie di reato specifica riguardante i rapporti tra organizzazioni mafiose ed altri soggetti del contesto politico - e la presentazione al Parlamento Europeo di una piattaforma per il contrasto alla corruzione, proponendo una direttiva a tutela per i segnalatori di illeciti.

Approfodimenti

Don Ciotti è stato ospite della terza edizione di GAL, dove ha ricevuto dal Consiglio Comunale di Fiorano Modenese la cittadinanza onoraria per il suo impegno costante contro le mafie e in favore della legalità. Don Ciotti ha incontrato prima gli studenti delle scuole fioranesi e in seguito tutta la comunità del Distretto.

Da sapere

 

- Don Ciotti ha ricevuto diversi riconoscimenti ufficiali, come il titolo di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana nel 1996 e diverse lauree honoris causa in Giurisprudenza, scienze della comunicazione, Psicologia e Sociologia e Management del Servizio Sociale da diverse Università in tutta Italia.

Da leggere

 

- Tanti sono i libri di cui Don Ciotti è autore, tra cui Persone, non problemi. L'utopia concreta della strada, Disagio sociale e nuove povertà e Dialogo sulla legalità, scritto assieme a Nichi Vendola

Da vedere

 

- La Classe dei Banchi Vuoti, un libro e una pièce teatrale tratta dal libro di Don Ciotti e Sonia Maria Luce Possentini che narra, tra parole e immagini, le storie di bambini uccisi dalle mafie. La rappresentazione è realizzata con Giovanni Esposito, regia di Nicola Zavagli